Brisbane | West End Market a Davies Park: un ritorno agli anni ’70
All’interno del Davis Park tutto è vapore. I fumi generati dai pide turchi cotti sulle piastre. L’atmosfera intrisa di profumi e umidità dilagante sotto ai tendoni della frutta appena colta. L’aroma del caffè e del the chai ribollente al banchetto gypsy. Gli olezzi sprigionati dai pentoloni della paella valenciana. Le sfumate della soia al contatto con i wok roventi.
Le nuvole incombono sopra di noi, ma poco importa. Ormai non vi porgo più attenzione, ho imparato ad affidarmi al caso e all’istinto. Qua, in Australia, il tempo è piuttosto ingannevole e capita spesso che da un battito di ciglia all’altro si passi dal sole cocente al monsone tropicale. A dispetto di ogni previsione meteorologica, i nostri animi sono pronti a calarsi nella dimensione magica del West End Market.
Atmosfera da figli dei fiori al mercato a Brisbane: a West End Market vi sembrerà di tornare indietro nel tempo
West End: il sobborgo hippie di Brisbane
Ci troviamo nel sobborgo di West End, la zona hipster e alternativa di Brisbane.
Dovete sapere che vivere qua significa adottare una particolare filosofia di vita.
Il quartiere si trova a ridosso del Brisbane River, in un lembo di terra abitato originariamente dalle antiche popolazioni aborigine, che consideravano quest’area sacra a causa dell’altissima fertilità del suolo.
Inizialmente in questa zona abitavano solo gli wog, cioè tutti coloro che provenivano da una cultura di stampo mediterraneo: spagnoli, marocchini, italiani, greci, turchi. Qui risiedevano famiglie di umilissime origini, immigrate in cerca di una nuova vita. Veniva considerata perciò un’area affetta da un certo degrado sociale.
Con il trascorrere degli anni le cose sono cambiate ed oggi vi si trovano persone provenienti da ogni parte del mondo, accomunate da quel vivere un po’ eclettico e fuori dagli schemi che molto richiama i tanto amati anni ’70: artisti di strada, pittori, artigiani. Insomma, una comunità eterogenea e vivace che conferisce al luogo un’aria molto hippie.

La comunità eclettica di West End
Qui non vigono codici estetici particolari, le persone sono semplicemente se stesse. Libere di indossare ciò che più le aggrada e di dedicarsi a ciò che più le appassiona, pur strano o anticonvenzionale che sia.
A West End non dovrete preoccuparvi se vorrete camminare a piedi scalzi o girare fra ristorantini e boutiques con una cresta alla maniera punk. Affermare che lo stile di vita è rilassato è un eufemismo e l’apertura per il prossimo registra apici difficilmente riscontrabili nel resto del globo.
Il fil rouge di West End, inoltre, sembra essere la musica, onnipresente e sempre rigorosamente live: dal reggae al jazz, dagli anni ’90 alla musica maori. Qui ce n’è per tutti i gusti.
Il Davies Park Market del sabato
Siamo arrivati a Davies Park Market a West End prendendo un autobus da Cultural Center Station.
Sono le 11 di sabato mattina. Questo splendido mercato prende vita, infatti, ogni sabato dalle 6 alle 14.
Il mercato si sviluppa attorno ad un’arteria principale a ridosso della quale sono posizionati i vari stands. Gli uni si affiancano agli altri senza seguire uno schema prestabilito: tu arrivi, trovi uno spazio libero, ti posizioni e il gioco è fatto. Prende vita, in questo modo, un unico grande organismo, un’entità che pare dotata di una vivace e variopinta propria esistenza.

Enrico che passeggia sulla strada principale del Davies Park Market di West End
Ma come funziona?
Meraviglia delle meraviglie…il tutto è gestito da un’organizzazione no-profit!
Per cui poniamo il caso che tu sia un contadino e produca latte e formaggio, oppure un apicoltore, oppure ancora un artigiano che realizza oggetti e bigiotteria in sughero. Oppure semplicemente ti sei svegliato, quella mattina, e hai deciso di infornare una decina di torte al mirtillo in preda ad uno strano raptus e ora non sappia più che fartene.
Ecco, puoi recarti al Davies Park Market, posizionare un tavolino, un telo sul suolo o uno stand super accessoriato con tanto di subwoofer e altoparlanti e vendere la tua merce a chiunque tu voglia. Al prezzo che tu decidi. SENZA…ripeto…SENZA pagare alcuna tassa di posizionamento.
Fantastico ragazzi!

L’ingresso di Davies Park Market
Sentendomi un po’ come nella mia amata Asia o in un souk musulmano, esploro così la zona del mercato armata del mio zaino da 30 litri semivuoto e di qualche dollaro australiano.
Mi infilo a fatica nel’imbocco della via principale, dove subito vengo travolta dal fragrante profumo del banana bread appena sfornato. Ne assaggio un quadratino, estasiata dall’esplosione di sapori che sprigiona – banana, miele, mirtillo – e proseguo sorridente la perlustrazione del mercato più hippie della city.
Cosa acquistare a Davies Park Market?
Beh, se anche voi siete dipendenti dal cibo a chilometro zero e dallo street food di ogni parte del mondo…avete fatto BINGO!
Sono svariate le bancarelle dei produttori locali che espongono ogni tipo di frutta e verdura di stagione, a prezzi super competitivi che garantiscono un risparmio di oltre il 50% rispetto al più economico dei supermarket.
In Australia, dovete sapere, il costo di questo tipo di beni è piuttosto alto (sono arrivata a pagare ben 8 dollari per 5 pomodori da Woolsworth!). Per cui, soprattutto se anche voi siete dei mangiacarote come me (veggy inside) vi ritroverete con i cuoricini negli occhi di fronte ai prezzi esposti da questi negozianti.
E mentre passeggerete fra patate dolci australiane, cestini di avocado e cassette di honey melons, verrete quasi certamente rapiti dal fragrante profumino dei prodotti dolciari appena sfornati: bagels, banana bread, muffin al cioccolato, torte alla zucca, quadrotti alle mandorle.
Vi chiederete: come resistere? Beh…e perché farlo?
Ma le proposte non finiscono qui: miele millefiori, uova biologiche, radici, infusi e spezie di ogni tipo, latte, formaggi, marmellate, oli, liquori, fiori e pianticelle di ogni varietà.
E se per caso il vostro stomaco quel dì si è svegliato con il piede storto e di cibo proprio non vuole saperne, beh non dovete preoccuparvi. A Davies Park Market troverete anche molto altro: dalla bigiotteria artigianale alle candele in cera d’api, dai vinili da collezione al libri usati, dagli abiti in canapa ai sandaletti in cuoio vegetale.
E volete sapere qual’è la ciliegina sulla torta?
Qui vi approccerete non un con un semplice commesso, ma direttamente con il produttore. La provenienza è nota è accertata e soprattutto quando si tratta di cibo, direi che questo è un surplus di tutto rispetto.
Street food e non solo
Terminato il nostro vagabondare fra le bancarelle del mercato, veniamo di colpo attratti e come dire…quasi ipnotizzati…da un certo profumino davvero allettante. Le lancette dell’orologio sfiorano le 13:30 e il calo glicemico inizia a farsi sentire.
Seguiamo la scia dei profumi ed ecco che approdiamo nel Mondo dei Balocchi! Di fronte a noi decine di postazioni di street food proveniente da ogni parte del mondo. Sono talmente tante che si pone un grande invalicabile problema: e adesso…quale scegliamo?
Di cosa ho voglia? Di noodle all’uovo e verdure…oppure di falafel al sesamo? Magari potrei prendere gli spring rolls e accompagnarli con pita e hummus! Oppure…Enry, dici che la paella la fanno anche vegetariana? Però da quanto tempo non mi mangio un bel piatto di malai kofta?!?! Magari con un bel bicchiere di succo di mango e zenzero!
Ci imbattiamo infine in uno stand dove due simpatiche donzelle stanno cucinando il gozleme turco: il gustoso pancake originario della Turchia cotto sulla brace e riempito a piacimento. Ne ordiniamo uno ripieno di formaggio, funghi e spinaci, optando anche per due fagottini vietnamiti alla zucca e curry che acquistiamo da un venditore poco più in là.
Prenditi il tuo tempo…e goditi l’attimo
Proprio alle spalle di questo banchetto, si distende un ampio prato dall’erba verde e soffice, punteggiato da decine di gruppetti di persone che allegramente si godono un pranzetto multietnico fra gli ibis trotterellanti e i bambini ridenti.
Ci sistemiamo in un angolino, poco distanti da uno degli enormi alberi di fico che popolano il parco ristorando con le proprie fronde i passanti, e ci apprestiamo a dare inizio al nostro banchetto.

Il nostro pranzetto
Mi siedo e lascio che l’energia del suolo invada la mia carne. Soave mi giunge il canto melodioso di un’artista folk che poco più in là si sta esibendo di fronte ad una folla rilassata e silenziosa. Di fronte a me alcuni acrobati si stanno esercitando con le prese: una ragazza più esperta sta mostrando ad una neofita come posizionare il busto e fare perno con il bacino.
Subito penso a mio fratello, a lui che 4 anni fa, poco più che ventenne, è partito in solitaria e per qualche mese ha messo radici in questa terra lontana. A lui che da qui è tornato, diverso, fortificato, privo di scarpe ma arricchito di un nuovo sorriso. A lui che da questa terra ha tratto nuove consapevolezze…e l’enorme forza che lo spinge alla realizzazione dei suoi sogni. Sempre di più. Giorno dopo giorno.
(A proposito, dovete assolutamente vedere cosa combina mio fratello…è fantastico! Trovate le sue performance QUI!)
Guardo Enrico, ci sorridiamo. Non abbiamo ancora un lavoro e ancora meno certezze. Ma siamo qui, felici e spensierati, agli antipodi del nostro mondo, e ci sentiamo…bene.
Addento il mio pezzo di gozleme e inevitabilmente i miei pensieri corrono al passato, a quell’estate di due anni fa che ci ha saputo regalare così tante emozioni. Il nostro primo vero viaggio insieme. Ad Istanbul capitava spesso di passeggiare per le strade e scorgere queste donne, in vetrina, con i capelli celati dal velo e le mani indaffarate a lavorare quel pane speciale su grandi taglieri di legno. Ricordo che mi fermavo ad osservarle ogni volta.
Sapete, esiste un pane di questo tipo in quasi tutti i paesi del Mediterraneo, versioni diverse di uno stesso delizioso prodotto. Una manciata di semplici e poveri ingredienti per un risultato tanto appetitoso e perfetto per tutti: acqua, sale e farina.
E mi ritrovo così a pensare…a volte, basta così poco…per ottenere così TANTO.

Relax sul fiume Brisbane nei pressi del Davies Park Market di West End
INFORMAZIONI UTILI
- Sito web: Davies Park Market
- Indirizzo: angolo fra Montague Road e Jane Street, Brisbane QLD
- Orari: ogni sabato dalle 6 alle 14
- Come arrivare: sono disponibili diverse opzioni di trasporto pubblico, fra cui anche un servizio extra del sabato mattina appositamente creato per condurre i visitatori al mercato partendo dalla stazione treni di West End. Se amate passeggiare, vi consiglio di raggiungere il mercato partendo dal centro città (zona del Victoria Bridge e Southbank) e costeggiare il fiume per una mezzoretta fra fronde di bamboo e verdi parchi (opzione percorribile anche in bicicletta).
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silvia terracciano
ho letto con attenzione la storia di questo punto ed è proprio vero nel mondo esistono luoghi di cui non si conosce quasi l’esistenza e la loro storia è talvolta troppo sottovalutata.
clicmytrip
Il mondo è stra colmo di luoghi meravigliosi!!
Elena
Bello, bello, bellooooo! Brisbane ha sempre esercitato fascino, su di me, fin dalla prima volta in cui l’ho sentita nominare, anni fa, in un programma tv. E voi state, con i vostri racconti, confermando il mio sospetto: è un posto bellissimo! Colori, luci, profumi, una bellissima atmosfera!
clicmytrip
Si è davvero una città che ti coinvolge ma in un abbraccio soffice, lasciandoti al contempo respirare una forte libertà
Barbara
Ciao. Ma che bello un posto in cui la gente può essere semplicemente se stessa! ?
Virginia
Che bello questo posto dove chiunque può vendere ciò che produce il suo orto o la sua mente! Davvero un bel posto dove gironzolare di sabato mattina
clicmytrip
Si…ce ne vorrebbero di posticini così un po’ ovunque!
Annalisa
Innanzitutto, mi hai fatto venire una fame boia!! Questi sono i luoghi che piacciono a me!! Liberi da ogni convenzione e soprattutto da tasse, come al market! Articolo stupendo fai venir voglia di prenotare il volo in men che non so dica!
clicmytrip
Se ci pensi sul serio facci sapere 🙂 vieni a trovarci!
Sara
Sono stata a Brisbane ma non ho avuto il piacere di visitare questo delizioso mercatino.
Peccato, perchè da come lo hai descritto mi sarebbe piaciuto davvero tanto! Chissà, magari un’altra volta, speriamo…
clicmytrip
Io l’ho trovato cercando qualche consiglio sul web e ne sono rimasta super felice! Non viene spesso citato nelle guide per turisti…peccato!
Noemi Ginosa
Non puoi capire quanto ti invio! Anche io vorrei farmi qualche mese in Australia alla scoperta di posti come questi meravigliosi! Questi banchetti sono favolosi 🙂
clicmytrip
Beh, mai dire mai 🙂 Sei già stata a NY…ora puoi provare un altro continente 🙂
Noemi Bengala
Quando leggo dell’Australia, mi emoziono sempre. Sì, forse questa parte di Australia è un po’ più hippie ma in verità ovunque le persone mi sembrano siano se stesse, libere, senza pregiudizi. Che voglia di venirvi a trovare!
clicmytrip
Si hai ragione: sto riscontrando un’apertura mentale che difficilmente ho trovate nei paesi occidentali
Sara Alessandrini
I mercati mi trasmettono quel senso di autentico e genuino. Quell’emozione dei tempi passati quando andavo al mercato con mia nonna. Visitare un mercato in un paese straniero è ancora più bello…ti da la possibilità di scoprire più da vicino le usanze, i cibi e le tradizioni di un posto!
clicmytrip
Io cerco sempre i mercati, ogni volta che visito un posto nuovo nel mondo…mi ci immergo completamente, è una cosa che adoro! Mi fa sentire, come dici tu…parte del luogo e della tradizione
Lucy
Bellissimo il fatto che chiunque possa andare a piantare il proprio banchetto senza nessuna tassa. Pura utopia. Bella l’onestà, quando funziona ^_^
clicmytrip
Anche io sono rimasta piacevolmente stupita da questa cosa!! Meno male ogni tanto qualcosa funziona nel modo giusto 🙂
anna di
MA dai, non sapevo vivessi anche tu, voi, in Australia. Si è vero, siamo a oltre 4000 km di distanza, 5 ore di aereo, ma sempre australiane siamo! PEr fine anno ho in mente di fare un salto a Brisbane, sono anni che non ci torno, se siete li vi faccio un fischio
clicmytrip
In realtà sono qua da solo un mesetto 🙂 Ho fatto il whv, preso un anno di aspettativa e sono partita! Quindi ancora mi sto ambientando…ma per ora la sensazione è super positiva! Sicuramente a fine anno saremo ancora qui (Enrico sta studiando al college quindi siamo ancorati a Brisbane :)) Certo assolutamente devi avvisarmi!!