Parco dei Colli di Bergamo: circuito ad anello
Italia

Parco dei Colli di Bergamo: circuito ad Anello da Astino a San Vigilio

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8 Novembre 2020

In questo articolo vi porterò alla scoperta del Parco dei Colli di Bergamo attraverso un circuito panoramico di facile trekking ad anello, perfetto per riempire di meraviglia le vostre domeniche di sole in ogni stagione. Protagonista di oggi è la mia piccola e preziosa città, ripercorrendo fra scalette e vicoletti quelle antiche vie che un tempo i nostri nonni contadini utilizzavano per spostarsi da un orticello all’altro fra i vari terrazzamenti dei colli della città.

Spesso accade, nella vita, di considerare poco rilevante o addirittura insulso ciò a cui siamo abituati, ciò che ci sta attorno da sempre. Si dice che gli esseri umani abbiano una capacità smisurata di dare per scontate molte cose. Anche a me succede quasi sempre di ricercare la felicità o l’emozione in ciò che mi è più ignoto: nei porti insicuri, in un nuovo e misterioso incontro, in ciò che, insomma, va al di là delle mie aspettative e di quanto è per me assodato e famigliare. Come presi da una costante febbre dell’oro in cui la corsa al metallo prezioso si traduce nel rincorrere l’eterna novità.

E questo mi capita, e credo sia lo stesso anche per voi (ditemi se sbaglio) anche quando si tratta dei luoghi. Più sono distanti ed esotici, più si discostano dall’ordinario a cui il mio sguardo è avvezzo, più hanno la capacità di farmi percepire quel senso di piacevole estraneità…e più il loro richiamo si fa pressante.

Ma nell’ultimo anno, soprattutto, ho dovuto spesso ricredermi. Avendo trascorso molti mesi in una terra selvaggia e remota, mi sono resa conto sempre più di quanta bellezza risiedesse in realtà nei luoghi che da sempre mi circondavano e di cui percepivo nitidamente una forte mancanza.

Così, mi sono ripromessa che, una volta rientrata nella mia amata Italia, mi sarei impegnata a riscoprirli, osservandoli con un nuovo e più profondo sguardo. Perché, come recita una poesia di Franco Arminio, è importante

guardare ogni cosa come se fosse bella. E se non lo è vuol dire che devi guardare meglio. La cosa più difficile è vedere una cosa qualsiasi…in un giorno qualsiasi.

Mai dare per scontata, dunque, la bellezza delle cose ordinarie che ci circondano da sempre.

Iniziamo con un luogo che è sempre stato dietro l’angolo di casa mia, ma la cui semplice e avvolgente bellezza, in oltre trent’anni di vita, non avevo ancora colto: l’affascinante Parco dei Colli di Bergamo.

Panorama dai Colli di Bergamo

Il panorama lungo il percorso, una vista splendida sui colli e sulla pianura circostante

Il giro ad anello del Parco dei Colli di Bergamo: da Astino a San Vigilio fra querceti, antiche mulattiere, scalinate e panorami sconfinati

Giro ad anello dei Parco dei Colli di Bergamo: mappa del percorso e informazioni pratiche

LUNGHEZZA DEL PERCORSO

7.5 km circa

TEMPO NECESSARIO

1.5 ore circa

DISLIVELLO

molto soft: circa 250 m in positivo

SEGNALETICA

sempre presente durante il percorso

DIFFICOLTÀ

bassa. Il percorso è adatto a tutti, anche ai bambini in età da camminata (NON percorribile con passeggini in quanto vi sono molti tratti con scalinate e sentieri sterrati)

ABBIGLIAMENTO

sportivo, ma non escursionistico

PUNTO DI PARTENZA

Incrocio fra Via Sombreno e Via Rizzolo del Pascolo (in alternativa si può compiere il circuito al contrario partendo dal Monastero di Astino)

LUOGHI DI INTERESSE LUNGO IL PERCORSO

Monastero di Astino

Il Lavanderio (antica fontana dell’insediamento adiacente al monastero)

Bosco dell’Allegrezza e ruderi dell’omonimo castello

San Vigilio e castello (VI sec)

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Le tappe del circuito

Ve lo racconto.

è una domenica di settembre. Il clima è mite, la voglia di tuffarci nel verde è tanta. Partiamo, direzione Bergamo, quartiere Colli.

Parcheggiamo l’auto qualche curva dopo la chiesetta della Madonna del Bosco, dove sulla sinistra, imboccata via Sombreno, troviamo un parcheggio gratuito in una zona residenziale. Mi guardo attorno, osservo il paesaggio imbevuto nella calda luce del primo pomeriggio. C’è silenzio. E in un cassetto della memoria mi appunto che potrebbe essere un luogo perfetto per la mia prossima casa.

Raggiungiamo così a piedi Via Rizzolo del Pascolo, una stradina pedonale acciottolata che si insinua in salita fra le fronde ombrose di un boschetto.

Qualche minuto dopo sbuchiamo in Via San Sebastiano e percorriamo per qualche centinaio di metri la strada asfaltata che conduce all’omonima chiesa, godendo già da qui di un piacevole panorama sui colli e sulle pianure circostanti. Siamo in autunno, il sole è alto nel cielo ma ha già iniziato la sua fase discendente. La temperatura piacevole e calda ci concede di restare in maglietta per percepire gli ultimi tiepidi aliti del venticello di stagione, prima dell’avvento di un inverno che si prospetta rigido (e, purtroppo, scopriremo in seguito, di una seconda prigionia da lock down).

Ci fermiamo per un po’ a scambiare una piacevole conversazione con un’anziana coppietta appostata fuori dal tempietto: marito e moglie, temprati da decenni di convivenza e uniti da un legame indissolubile tipico di una vita d’altri tempi, fanno a gara, teneramente, per fornirci le info più utili e dettagliate sul percorso.

Da Via del Rione al Monte Bastia Bergamo

Da Via del Rione al Monte Bastia

Invece di proseguire per la strada, imbocchiamo una graziosa scaletta di ciottoli e rampe disuguali che, dal corner sinistro della chiesa, ci conduce tramite Via del Rione, immersa fra affascinanti muri a secco e tratti panoramici, sino alla Via del Monte Bastia (deviazione NON presente nella mappa linkata soprastante). Anche quest’ultima è selciata e serpeggia fra pareti in pietra e massi difformi che, per me, hanno la magica funzione di separarmi dal mondo presente e di trascinarmi in quell’Universo di irrealtà e onirismo che tiene vivo il mio animo sempre sognatore e un po’ sconnesso.

Arriviamo a San Vigilio.

Nella giornata tersa e soleggiata che la buona sorte ci ha regalato, il nostro sguardo può correre fino all’infinito ed oltre, spaziando fra paesaggi dai colori autunnali che mi ricordano l’emozione di un dripping di Pollock. Addirittura, in lontananza, si vedono svettare i grattacieli di Milano.

Penso, ed immagino, e mi rendo conto che probabilmente qualcuno, proprio là, è affacciato ad una finestra di quel grande palazzo e sta guardando proprio verso di me. Lui, però, non può vedere fin quaggiù. A Milano, la nebbia è costante e ha un nome ben preciso: smog. Penso che, dopo tutto, sono abbastanza fortunata.

La vista su Bergamo Bassa da San Vigilio

La vista su Bergamo Bassa da San Vigilio

D’obbligo, a questo punto, una tappa per un caffè presso il famoso Baretto di San Vigilio, prima di inoltrarsi nella visita del Castello e delle sue rovine. Per secoli questo maniero ha rappresentato la residenza dei dominatori che si sono succeduti nella città, arroccato in posizione strategica e di dominanza, per abbracciare con la sua vista tutto l’arco dei monti e delle Prealpi attornianti.

Noi, purtroppo, lo troviamo chiuso perché in manutenzione. Per informazioni più dettagliate su questo luogo eccovi il link della pagina ufficiale di Visit Bergamo.

Iniziamo così la rotta per la ridiscesa dal colle, imboccando al contrario la panoramica e nota Salita dello Scorlazzone: una dolce mulattiera circondata da abitazioni signorili seguita da162 gradini racchiusi fra pareti di muri a secco.

La Salita dello Scorlazzone a Bergamo

La Salita dello Scorlazzone

Proseguiamo per Via Sudorno fino a raggiungere l’ampia e soleggiata Via Astino, sempre acciottolata, che ci accompagna sino al grande monastero omonimo, situato alle pendici del colle.

Per circa una ventina di minuti discendiamo questa strada, attorniati dai suoni della natura e dall’odore intenso delle foglie umide sdraiate sul terreno ricoperto da ciò che resta della rugiada mattutina. Senza remora alcuna, queste chiazze brune e dorate, si abbandonano lievemente al loro destino. Dalla terra alla terra, in questo ciclo vitale che tutto coinvolge e a cui nulla sfugge. Mi sento completamente aperta e ricettiva al mondo che vive e respira, attorno, ed insieme a me. E mi sovviene alla memoria una frase di una delle donne più forti che la Storia e la Letteratura ci hanno consegnato, nonché una delle mie scrittrici preferite:

Ogni foglia mi parla di pace soave staccandosi con un sussurro dall’albero autunnale.

Emily Bronte

Via Astino Bergamo

Discendendo per Via Astino

Arriviamo al monastero e poco prima dello stesso svoltiamo a destra, per via dell’Allegrezza che, attraversando campi coltivati e sprofondando nel fango morbido di un sentiero sterrato, avvolto da un grazioso querceto nel quale sorge anche un misterioso torrione diroccato, ci riconduce al punto di partenza.

Completiamo così l’anello del Parco dei Colli di Bergamo, in questa valle miracolosamente sopravvissuta allo scorrere del tempo.

 

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VALENTINA
BERGAMO

Mi chiamo Valentina e sono qui perché voglio farvi conoscere i miei sogni. Per farlo vorrei partire da una frase, per raccontare una storia: "...siamo quello che sentiamo e percepiamo. Se siamo arrabbiati siamo la rabbia. Se siamo innamorati siamo l'amore. Se guardiamo un innevato picco di montagna siamo la montagna. Mentre sogniamo siamo il sogno". É una frase di Tich Naith Han, monaco buddista tutt'ora vivente. Una persona straordinaria ed ordinaria nel medesimo tempo. Ribelle nell'animo, arrestato e torturato più volte, distante da qualsiasi forma di vita ed espressione che non si chiami amore. É addirittura stato controcorrente rispetto ad alcune forme di Buddhismo tradizionale, ma il suo messaggio d'identità e rispetto è più che mai attuale. "...mi piace molto ascoltare la pioggia, è un suono bellissimo" (da "Quando bevi il tè', stai bevendo le nuvole") e piace molto anche a me. Non posso e non desidero di certo paragonarmi a lui, ma l'arte, la bellezza, la fotografia, la letteratura e la poesia sono il mio sogno. Attraverso queste espressioni del Pensiero e dello Spirito sento di riuscire a cogliere DAVVERO l'anima del mondo. Ma il mondo quello VERO, quello autentico, quello fatto di persone, di diversità, di odori, di sapori, di colori, di scorci, di inaspettati incontri. Come dice Tich Naith Han, sento distintamente di appartenere a questo sogno, e vorrei spartirne una piccola fetta con tutti voi.

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