Val Brembana: cosa vedere in un weekend?
Cosa vedere in Val Brembana, la meravigliosa valle in provincia di Bergamo che deve il suo nome al fiume Brembo da cui è attraversata?
State cercando consigli su questo luogo affascinante per trascorrere un weekend all’insegna della natura e di gustosi piatti tipici?
In questo articolo troverete molte idee su cosa vedere durante un weekend in questa terra di antiche e autentiche tradizioni. Una perla preziosa che ancora conserva in sé la rarità di uno spirito genuino e incontaminato.
Val Brembana: cosa vedere in un weekend? Consigli e informazioni su dove mangiare e sui luoghi da visitare
Una piccola valle situata nella graziosa provincia di Bergamo, che fu culla del capostipite della discendenza di uno degli uomini di lettere più importanti della storia italiana. Proprio in Val Brembana, infatti, ebbe origine la casata dei Tasso e a questa terra il celebre Torquato fu per tutta la vita molto legato, al punto da definirsi “bergamasco non solo per origine, ma anche per affezione”. Il Tasso dedicò infatti alla sua amata città uno dei suoi primi sonetti:
Terra, che ‘l Serio bagna, e ‘l Brembo inonda,
che monti, e valli mostri all’una mano,
ed all’altra il tuo verde, e largo piano
or ampia, ed or sublime, ed or profonda;(Sonetto CDXLVIII, vv. 1-4)
Questa terra è preziosa non solo per la ricca e affascinante storia che la riguarda, ma per me lo è anche e soprattutto perché rappresenta uno dei miei luoghi del cuore, forse quello le cui radici hanno attecchito con maggior profondità nel mio animo.
Cosa rappresenta per me la Val Brembana?
Proviamo a dirlo con qualche parola…
FUGA
Una scappatoia da un mondo edificato da doveri, turni di lavoro e responsabilità. Attendo sempre intrepida l’arrivo di quel venerdì sera in cui saliti in auto partiremo per la nostra piccola amata dimora in montagna dove il mondo esterno, per qualche giorno, scomparirà. Questo è il potere insito di questo luogo: cancellare ogni ombra del mondo esterno e riportare luce, fuori e dentro di te.
TEMPO RITROVATO
In una vita i cui ritmi sono continuamente scanditi da una lista infinita di impegni – i turni di lavoro, l’allenamento in palestra, il consiglio direttivo, l’appuntamento dal dottore – raggiungere la mia amata valle significa per me premere il dito sul pulsante dello “stop”.
Quando ci rifugiamo a Mezzoldo, nella vecchia casa della nonna di Enrico, il tempo che cadenza le nostre giornate è solo il NOSTRO. E questo è un comun denominatore per chiunque decida di spendere qualche giorno di relax in questa valle, dove il tempo sembra appunto essersi fermato e dove dedicare qualche ora al semplice “non far nulla” non è ancora considerato un crimine.
NATURA
Una montagna incontaminata, laghi alpini, greggi selvagge e panorami mozzafiato. Ovunque, qua, potrete trovare tutto questo.
STORIA
Antichi castelli, borghi medievali, vecchie strade mulattiere, trincee di guerra, leggende e tradizioni.
CIBO
Beh, per ultimo ma come si dice…non per importanza! Sappiate che nel corso del mio anno da espatriata in Australia le pietanze che mi sono mancate maggiormente sono proprio quelle legate alla mia valle del cuore: dall’impareggiabile Branzi, alla polenta taragna, ai pizzoccheri del rifugio San Marco, ai porcini trifolati dell’osteria in paese. E se avete già l’acquolina in bocca, pensate che questo è solo e soltanto l’inizio di una lunga lista di libidini!
Vediamo ora insieme cosa vedere in Val Brembana per regalarvi un weekend ricco di storia, relax, natura e soprattutto (come dicevo, quello non manca mai!) buon cibo!

Vista della Val Brembana in una giornata di sole dalla strada che conduce al Passo San Marco
Borghi e cittadine ricchi di storia e tradizioni
Se siete alla ricerca di antichi borghi, in Val Brembana ne troverete molti.
San Pellegrino Terme, la regina della valle, conosciuta in tutto il mondo per le sue famose acque, rappresenta il centro termale più noto di tutta la regione e costituisce un esempio perfetto degli antichi splendori dello Stile Liberty italiano.
Cornello del Tasso è uno dei migliori esempi di conservazione della struttura urbanistica e medievale della provincia di Bergamo: considerato uno dei borghi più belli d’Italia, ebbe un ruolo fondamentale nella diffusione del sistema postale in Europa. Qui, oltre a passeggiare fra gli affascinanti vicoletti, potrete anche visitare il Museo dei Tasso e della posta.
Ad Oneta d’Arlecchino la tradizione invece attribuisce la casa natale del celebre personaggio. Un agglomerato di antiche abitazioni e maestosi porticati in pietra che conferiscono al luogo un’atmosfera d’altri tempi.
E poi c’è Mezzoldo, un paesino di poco meno di 200 anime, laddove nacque la nonna del mio Enrico, nella cui casina, oggi della sorella Noemi, così spesso e volentieri cerchiamo rifugio. Situato in coda alla valle, poco prima del passo per la Val Tellina, è caratterizzato da un’importante passato che lo vide occupare una posizione di prima linea nel commercio di confine.
E potremmo continuare ancora e ancora.
A questo LINK potrete raggiungere la pagina ufficiale degli antichi borghi della Val Brembana.

Vista panoramica di Mezzoldo
I sentieri delle Orobie
Se siete amanti della natura e del trekking montano, allora non potete esimervi dal trascorrere qualche giorno percorrendo i meravigliosi sentieri delle Orobie bergamasche.
La montagna, in Val Brembana, è infatti la protagonista assoluta in ogni stagione dell’anno.
Svariate sono le opportunità di escursioni in alta quota.
I cammini montani della zona sono affascinanti in quanto vi permettono di ricalcare le antiche vie mulattiere, strade rurali utilizzate un tempo per la circolazione degli animali da soma nei commerci, nonché i bellissimi sentieri parte della rete di percorsi alpinistici delle Orobie Occidentali.
Seguendo questi percorsi, caratterizzati da durate e lunghezze varie, potrete raggiungere luoghi di inestimabile bellezza e panorami che sapranno davvero togliervi il fiato.
Fra i più ammalianti il percorso che conduce al rifugio Benigni, raggiungibile secondo sentieri differenti, partendo da Cusio in poche ore di cammino o seguendo la tratta più lunga dal Rifugio San Marco, attraversando un paesaggio straordinario nel quale incontrerete anche le antiche trincee utilizzate dai soldati durante la Grande Guerra.
Ancora l’escursione ai Laghi Gemelli: un itinerario fantastico e super consigliato che vi porterà ad imbattervi in alcuni laghi alpini di una bellezza straordinaria.
Fra i miei preferiti vi è anche il Sentiero dei Fiori, che già dal nome dovrebbe scaldarvi il cuore. Un percorso ad anello che dal Lago Branchino conduce al rifugio Capanna 2000. Se sarete fortunati e nella stagione giusta, potrete ammirare una miriade di splendide fioriture colorate lungo il vostro cammino.
E anche in questo caso, con i percorsi potremmo proseguire all’infinito.
Vi lascio il LINK dove poter trovare tutti i tracciati e i sentieri delle Orobie Bergamasche

Eccomi appena arrivata al rifugio Benigni
I sentieri delle Orobie: il mio consiglio
Munitevi di zaino e sacco a pelo (e per i più temerari anche di una tenda da alpinismo) e perdetevi per qualche giorno nel fitto telaio di sentieri che popola questi monti.
I rifugi montani presenti sul percorso sono molto diffusi e ad ogni meta conquistata sarete allietati da piatti tipici della cucina locale i quali da soli sapranno ripagare esaustivamente ogni ora spesa in fatica e sudore.
Ancora ricordo come il pensiero della torta di grano saraceno e marmellata di lamponi del rifugio Benigni sia stato molto spesso lo sprint decisivo per affrontare gli ultimi 10 minuti di ripida scarpata necessari per approdare al traguardo!
Val Brembana: cosa fare oltre al trekking? Rilassarsi alle Terme di San Pellegrino
La Val Brembana è soprattutto montagna e natura e questo di per sé dovrebbe essere sufficiente per riempire intere giornate di meraviglia: dai trekking per i sentieri al mountain biking alle passeggiate a cavallo.
Ma se desiderate trascorrere qualche ora di totale relax e prendervi cura del vostro corpo così come della vostra mente, allora non potete non dedicare un po’ del vostro tempo a QC Terme San Pellegrino.
In questo luogo potrete rilassarvi all’interno di una cornice unica, fra sontuosi affreschi ed eleganti saloni. Come è espresso sul sito ufficiale: “Un gioiello del passato che ora guarda al futuro”.
Qui le acque delle falde naturali vengono riscaldate a 36° e portate ad una temperatura più gradevole, proprio come era in voga presso gli antichi romani. Il percorso benessere nel quale potrete cimentarvi è costituito da trenta diverse pratiche intervallate da moltissime sale relax a tema, in cui potrete abbandonarvi alla lettura, al riposo o semplicemente al silenzio.
Il tutto impreziosito da stupefacenti viste panoramiche sul paesaggio circostante.
Potrete decidere per due diverse forme di ingresso: quella giornaliera o quella serale (dalle 18:00 alle 23:00). Entrambe includono nel biglietto l’aperitime: un momento particolare in cui ai vari ospiti del complesso termale viene offerto un elegante aperitivo…in accappatoio! Un’idea sicuramente originale 🙂

La vista notturna del vecchio ed elegante Grand Hotel di San Pellegrino Terme
I piatti gustosi della Val Brembana e della cucina bergamasca
Dai famosi casonsei alla polenta taragna al risotto al formai de mut e lamponi, sono davvero moltissime le gustose ricette che caratterizzano il versante culinario di questa valle.
Vediamone insieme alcune!
I casoncelli alla bergamasca, il piatto locale più noto in tutta Italia dopo la polenta. Preparati con pasta fresca e ripieno di carne, nacquero come un piatto per riciclare gli avanzi di carni bovine e suine e venne arricchito e perfezionato nel tempo con l’aggiunta di aromi, uvetta, amaretti e scorze di agrumi.
La polenta taragna è invece un piatto unico, una variante della polenta tradizionale alla quale, oltre alla farina di mais, viene aggiunta quella di grano saraceno. Originaria in realtà della vicina Val Tellina, è oggi molto diffusa nelle valli bergamasche. Il termine “taragna” deriva dal dialetto valtellinese “tarel”, il bastone utilizzato per “tarare”, ossia per mescolare senza sosta il miscuglio di farine e ingredienti nella pentola. I protagonisti segreti di questo piatto gustoso sono il burro e il formaggio, in particolare il Casera, tipico della Val Tellina, anche se in area bergamasca vengono invece utilizzati l’amatissimo Branzi e il formai de mut, dando luogo ad una versione del tutto unica.
In sé la taragna rappresenta una pietanza completa, ma viene spesso servita accompagnata da salame o salamelle, brasati o stufati d’asino o di selvaggina, coniglio, osei o baccalà.
Molto amati e prelibati in questa valle sono poi soprattutto i prodotti caseari, noti in tutto il resto della nazione: dal Branzi al Formai de Mut al Taleggio, utilizzati non solo in abbinamento alla polenta ma anche per cucinare sfiziosi risotti o per condire i deliziosi gnocchetti fatti in casa dalle nonne.
La lista dei piatti tipici anche in questo caso potrebbe continuare all’infinito, dopotutto…siamo in Italia, l’unico paese al mondo arricchito da una proposta culinaria di tale portata.
Ma ora vi starete chiedendo: dove posso deliziarmi di queste gustose pietanze?

Gli gnocchi ai formaggi locali della Taverna di Arlecchino ad Oneta
Val Brembana: dove mangiare i piatti tipici
In generale, in tutti i rifugi montani potrete ordinare questi piatti tipici e vi saranno serviti secondo le ricette della tradizione, proprio come se fosse la nonna Pina a cucinarli per voi (e in molti casi vi sono davvero le nonne dietro ai fornelli di queste cucine!)
Nei vari borghetti della valle così come in cima al passo, troverete inoltre moltissimi posticini dove potervi regalare un ottimo banchetto. Ve ne cito giusto un paio che sono da annoverare fra i miei preferiti:
Il rifugio Passo San Marco 2000
Gestito da una famiglia originaria del luogo, è posizionato in una location stratosferica. Per raggiungerlo dovrete guidare per circa un quarto d’ora da Mezzoldo, l’ultimo paese della valle, seguendo una catena di tornanti che vi condurranno sino in cima.
Qui il vostro pranzetto appetitoso sarà non solo una libidine per il vostro palato, ma anche condito da una vista panoramica sensazionale.
I piatti che vi consiglio? Pizzoccheri e polenta taragna casalinga con funghi porcini trifolati!
Inoltre non scordatevi di ordinare una fetta di torta casalinga!
Il rifugio è anche dotato anche di una sezione bar, dove potersi godere una calda tazza di cioccolata calda prima di intraprendere il sentiero delle Orobie (o un bicierì di Braulio) e di una serie di accoglienti camere dove poter alloggiare per la notte. Tutte arredate in perfetto stile montano, vi consentiranno di trascorrere un weekend di assoluta pace e tranquillità, coccolati dalla natura e dal divino cibo della cucina casalinga di Serena e della sua famiglia.
La Taverna di Arlecchino
Situato ad Oneta d’Arlecchino, posso con tutta fermezza asserire che si tratta di uno dei locali in cui abbia mangiato meglio in tutta la mia vita.
La struttura è stata ricavata nella parte che anticamente era la scuderia della casa di Arlecchino, oggi museo visitabile (previa prenotazione).
Ogni cosa qui contribuisce a creare un’esperienza totalmente appagante: l’ambiente dall’atmosfera d’altri tempi, con i tavoli disposti nell’antica costruzione o sotto i porticati del vicoletto, la cucina genuina e tradizionale, il perfetto connubio fra ricette popolari e continua sperimentazione, l’utilizzo di materie prime a chilometro zero e di altissima qualità. Infine, la meravigliosa sensazione di trovarsi…a casa.
Il menù offerto agli ospiti varia con cadenza stagionale per offrire sempre il meglio della produzione locale.
Informazioni su come arrivare in Val Brembana
Raggiungere la Val Brembana è molto semplice.
Dall’autostrada, chi arriva da Milano deve prendere l’uscita Dalmine mentre per chi arriva da Venezia l’uscita è quella di Bergamo. In entrambi i casi seguite poi le indicazioni per la Val Brembana lungo la SS470. Giunti a Villa d’Almé, il percorso è in seguito molto facile e praticamente sempre dritto.
Se volete raggiungere la Val Brembana con i mezzi pubblici, sappiate che i treni si fermano alla stazione di Bergamo. Da qui dovrete poi prendere un autobus in direzione della destinazione da voi scelta.
Conclusioni e pensieri sparsi
Che dire, contrariamente al mio istinto e alla mia non ancora conquistata capacità di sintesi, ho cercato di essere esaustiva e di racchiudere in pochi paragrafi (si ragazzi, 2000 battute per me sono poche!) l’enorme meraviglia e le tante opportunità offerte da questa valle che occupa una posizione di primo piano nel mio cuore.
Mi auguro di essere riuscita in queste righe ad instillare almeno un po’ di curiosità per questo luogo, sicuramente posto al di fuori delle più comuni tratte del turismo di massa, ma non per questo meno meritevole e forse proprio grazie a ciò ancora così autentico e prezioso.
Vi prometto che in articoli futuri cercherò di dar voce maggiore ai gioielli che si nascondono in questa valle, conferendo a questi luoghi l’importanza che di certo meritano.
State dunque connessi!
Io da parte mia non vedo l’ora di rimettermi alla guida della mia auto, con le borse della spesa traboccanti, e di sfrecciare alla volta di Mezzoldo per qualche giorno di rigenerazione mentale e spirituale, circondata dal silenzio, dal tempo che (non)scorre e dalla splendida cornice della Val Brembana.
Partite con me?

Percorrendo la strada Priula dal nostro amato Mezzoldo